18 settembre 2021 Così non va

Nelle lettere del 6 Febbraio e del 1 Marzo 2021 avevamo scritto della necessità di avere un’Europa unita sotto tutti gli aspetti, economici, fiscali, legali, militari e con un parlamento che potesse veramente decidere su tutti gli ambiti della vita dei cittadini, soprattutto anche dei flussi migratori, non lasciando questo fardello a poche nazioni, vedi Italia, Grecia, Spagna. Come se l’averci elargito un recovery fund sostanzioso, potesse compensare l’arrivo in Italia di migliaia di immigranti. Come visto in Afganistan dove ognuna delle nazioni Europee ha agito ognuna per conto proprio, senza un vero coordinamento. Per l’occidente è il disastro più brutto che abbiamo vissuto ultimamente. Non si può delegare ad altri la sicurezza Europea.

Per ricevere i finanziamenti del recovery fund in Italia si stanno facendo le leggi che ci ha imposto l’Europa, vedi quella della giustizia, dove causa la litigiosità dei partiti non omogenei è nata una brutta legge, non risolverà nessuno dei gravi problemi che intasano i tribunali, invece di snellire i processi si rischia di prolungarli.

I finanziamenti per modernizzare l’Italia si stanno polverizzando in mille iniziative anche inutili, si sta cercando di assumere tanto nuovo personale, ma non è detto che tante assunzioni vogliono dire tanta crescita. Quando non si sa cosa dire, si parla nuovamente del progetto del ponte sullo stretto di Messina. Per decenni abbiamo pagato questo progetto, non fattibile con i tempi dei fondi Europei. Come già pubblicato basterebbe sistemare la rete autostradale che provoca tante code e rallentamenti e crea perdita di tempo e soldi, argomento da noi già trattato.

L’economia green è una bella parola ma bisognerà vedere, quando si saranno spesi i fondi, a quali progetti saranno stati destinati e i risultati che avranno prodotto: di certo un costo in più per tutte le aziende. La digitalizzazione è importante ma dobbiamo considerare il basso livello in cui ci troviamo in Italia, l’abbiamo visto nell’erogazione dei fondi a sostegno della pandemia con i ritardi e i blocchi dovuti a piattaforme non adeguate. Noi abbiamo persone in grado di rimediare alle carenze attuali?

Una ripresa economica “drogata” a causa degli incentivi, come per la vendita di monopattini e bicilette. E’ ovvio che quel settore è andato a gonfie vele e purtroppo, dispiace dirlo, anche con qualche morto in più. Dando un contributo del 110% alle ristrutturazioni, l’edilizia e i settori collegati corrono. Tutti gli incentivi creano sempre ai settori interessati una crescita robusta, ma poi quando finiscono si blocca il mercato, vedi quelli sulle auto.

Ma i settori più colpiti dalla pandemia e marginalmente aiutati ancora soffrono, abbigliamento, calzature ecc. Ora i ministri competenti fanno i proclami per una crescita del PIL del 5/6% in quest’anno, ma forse non si stanno rendendo conto che ci sono degli aumenti spaventosi sulle materie prime, ferro, alluminio, plastiche, microchip, energia, trasporti, che si ripercuoteranno su tutti i settori, compreso il settore primario alimentare che subirà dei forti aumenti nei prezzi al consumatore.

Si stimano per il prossimo anno aumenti reali dell’inflazione a circa al 10%, disintegrando la piccola crescita. Purtroppo le imprese pensiamo non siano pronte ad adeguare, in tale misura, gli stipendi ai loro dipendenti.

I sindacati, le forze politiche, il governo, ora sono impegnati in una lotta all’ultimo sangue sui vaccini e il green pass, talune forze politiche spingono sui lockdown ma a loro nulla importa dell’economia, vale di più il consenso. Purtroppo il futuro sarà una lotta contro la povertà dei ceti meno abbienti. Si rischia un forte aumento della disoccupazione. Riguardo il vaccino noi siamo favorevoli, ma il problema sono le varianti, non sappiamo ancora se i vaccini funzionano veramente su tutte, o saremo costretti a vaccinarci di continuo tre, quattro, cinque volte. Ormai è certo, non si riuscirà a vaccinare tutto il mondo in tempo prima che quella dose di vaccino perda la sua efficacia. Ci vorranno tanti anni per arrivare a una normalità. Ancora non è certo se il vaccino duri 6 mesi o un anno. Bisognerà aspettare tantissimo tempo prima che l’economia cresca per tornare a prima del covid, ma l’inflazione di sicuro crescerà in maniera esponenziale. Come già scritto le vecchie forze politiche guardano solo alla loro poltrona ma non all’interesse dei cittadini.  

18 Settembre 2021

(Visitato 155 volte, 1 visite oggi)