ANSA – 30 Aprile 2020 Silvagni (Valleverde) “aprano i negozi o sarà la fine”

L’imprenditore calzaturiero ha scritto una lettera a Conte e Mattarella

“Il Governo deve capire che il commercio è fondamentale per la sopravvivenza delle aziende della moda. Ci aspettavamo che dal 4 maggio potessero riaprire anche i negozi di abbigliamento e calzature. Il 18 maggio sarà troppo tardi per tutti. Non solo per i negozianti che non sanno come pagare affitti e tasse, ma anche per noi che abbiamo lwe merci da distribuire bloccate nei magazzini, di fatto invendute. Se non riaprono i negozi noi a chi vendiamo?”. A lanciare un grido di allarme è Elvio Silvagni, proprietario del marchio di di calzature Valleverde che, inoltre, dopo aver visionato il Dpcm del 26 aprile, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al premier Conte e al presidente Mattarella.

“Sono senza parole – dice svelando i contenuti della missiva -. Volendo sorvolare sull’intero contenuto del decreto, dal momento che sulle testate giornalistiche sono evidenti le numerose critiche che ha saputo attirarsi, preferisco concentrarmi sui settori abbigliamento, calzature. Tutti pensavano che dal 4 maggio la Fase 2 avrebbe previsto anche la riapertura dei punti vendita al dettaglio. Non essendo stato così, gradiremmo ricevere una spiegazione dal Presidente del Consiglio e dagli esperti su come sia possibile concedere ai cittadini di recarsi nei supermercati, nei negozi di alimentari, librerie e cartolibrerie, seppure nelle condizioni di necessaria sicurezza, escludendo invece la medesima opportunità ai negozi di abbigliamento e calzature”. Silvagni che con i marchi Valleverde e Rafting Goldstar fattura 40 milioni di euro l’anno, racconta che gran parte dei clienti, quindi dei negozi dove distribuire le sue scarpe, è in Italia: “Ho una distribuzione in circa 1500 negozi in Italia e in 500 store in Europa. I miei clienti non sanno come pagare affitti e tasse. Tanti non riapriranno più. Molti stanno annullando gli ordini. L’Italia non morirà di Coronavirus ma di fame”.


30 Aprile 2020
Agenzia Nazionale Stampa – Ansa.it

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